MARE BRILLANTE E TRASPARENTE, BELLEZZA, GENTILEZZA E COLORI MERAVIGLIOSI
La coloratissima e accogliente isola della Martinica dove l’acqua è di un azzurro così brillante da sembrare trasparente.
Quella mattina dovevo fare la cosa che ritenevo la più importante: mettere ancora una volta, prima di partire, i piedi in quell’acqua di un azzurro così brillante da sembrare trasparente. Così tiepida, anche al mattino presto, rispetto al freddo che mi aspettava a New York e in Italia.
Era il 10 dicembre, la sveglia squillò alle 5.30, mi preparai velocemente, anche perché avevo solo una piccola borsa con poche cose. Uscì dal bungalow che affacciava direttamente sulla spiaggia, feci pochi passi e sentì il mare tra le dita dei piedi.
Il mare meraviglioso e trasparente della Martinica ti resta nel cuore. Proprio per questo motivo probabilmente è molto amata dai velisti. Le baie sono piene di alti alberi dondolanti perché le barche si fanno cullare beatamente dalle onde dei Caraibi.
Un bellissimo ricordo della Martinica che, ancora oggi dopo più di due anni, porto con me: il suono delle risacca delle onde calme del mattino e i colori cerulei dell’alba.
L’idillio di quella mattina però terminò ben presto. Ero passata più volte dal cancello del residence ma non avevo notato un piccolo cartello che diceva che
“il cancello rimane chiuso la notte fino al mattino alle 7”.
Cercai di aprirlo con ogni mezzo, anche di uscire dall’altra parte ma non ci fu modo. Chiesi così aiuto ad un signore che passava di lì, era a piedi e senza telefono, probabilmente stava facendo la sua salubre camminata mattutina, cercò anche lui in tutti i modi di aprire il cancello, ma niente da fare, proprio non si apriva. Il buon uomo decise di rimanere con me fino a quando non fossi riuscita a trovare una soluzione. Alla fine mi aiutò a scavalcare.
Non potendomi permettere di perdere il volo che mi avrebbe portato a New York e di conseguenza al lavoro, (cosa che, come vi potete ben immaginare, avrei fatto volentieri), decisi di lasciare l’auto all’interno del cortile del residence e di provare ad andare il più velocemente possibile all’aeroporto di Fort-de-France.
Una ragazza incontrata per strada mi diede un numero per chiamare un taxi ma purtroppo non funzionava; ad una bancarella che vendeva il pane chiesi un passaggio ad un signore: mi disse che non avrebbe potuto accompagnarmi perché stava andando dall’altra parte dell’isola, comprò il pane, salì in auto, fece qualche metro e poi tornò indietro. Mi avrebbe accompagnata al paese di Trois Ȋlets, così lui non avrebbe tardato troppo e io avrei trovato un taxi. Ne incontrammo uno sulla strada entrando nel centro abitato, lo riconobbe da lontano – ovviamente non era un taxi ufficiale. Inizialmente il ragazzo alla guida disse che non poteva accompagnarmi, ma dopo il secondo “s’il vous plait” e probabilmente rendendosi conto della difficoltà in cui mi trovavo, cambiò idea. Lasciammo davanti alla chiesa, per la messa domenicale, la signora che aveva già nel furgone e partimmo in direzione dell’aeroporto.
La strada che percorremmo, fu bellissima, senza dover pensare a guidare, potevo osservare e concentrarmi sulle bellezze che l’isola offriva e offre.
Notai su un lungo viale dritto e di un verde lussureggiante, delle buganvillee fucsia che cercavano di preponderare sul colore delle foglie degli alberi per puntare dritto alle pupille dell’osservatore e catturarle.
Mi fu subito chiaro perché, quando Cristoforo Colombo scoprì l’isola nel 1502, si chiamava Madinina: in lingua indigena significa “isola dei fiori”. Più tardi, vicino all’aeroporto un altro spettacolo era pronto per i miei occhi in ammirazione: il cielo squarciato a metà, da una parte splendeva il sole sullo sfondo di un brillante cielo azzurro e dall’altra un nuvolone colorato da diverse tonalità di grigio scuro scrosciante di acqua in lontananza.
La gentilezza dei martiniquais mi colpì molto: tutti si erano preoccupati per me e avevano tentato in qualche modo di aiutarmi. Il signore che era rimasto con me fino a quando non riuscii ad allontanarmi dal residence, il vecchietto che mi accompagnò in paese, il tassista che inizialmente mi aveva chiesto 20 euro, ma quando vide che nel borsellino avevo una banconota da 10 e una da 50 mi disse che 10 andavano bene: persone per le quali i rapporti umani contano molto, persone che amano il loro paese e concorrono a far sì che la gente se ne innamori.
Anche le ragazze del check-in mi diedero una mano per l’auto: avevo i minuti contati e si offrirono di scrivere per me un biglietto agli addetti dell’autonoleggio per spiegare l’accaduto, ovviamente a quell’ora l’ufficio era ancora chiuso.
Quando l’aereo decollò, un variopinto arcobaleno apparve, capì che dopo le difficoltà di quella mattina avevo comunque avuto uno spunto di riflessione: prima o poi l’arcobaleno arriva e porta il sole!
La voglia di tornare su questa splendida isola…
A tutti i martiniquais con i quali ebbi modo di parlare avevo fatto i complimenti per il loro paese. In molti mi avevano chiesto se ero in vacanza, e io ho avevo sinceramente risposto che ero lì, solo per un paio di giorni, per incontrare una persona importante e che mi sarebbe piaciuto tornare per poter conoscere meglio l’isola: l’invito di tutti fu quello di farlo assolutamente.
In quel momento non sapevo che dopo due settimane avrei rivisto La Martinica e quel mare meraviglioso e trasparente.
Quello stesso giorno, mia madre al telefono mi raccontò che fin da quando ero piccola dicevo che avrei voluto essere una cittadina del mondo. Non me lo aveva mai raccontato e io non lo ricordavo. Sapevo di essermi sempre data degli obiettivi: cose da vedere, luoghi da scoprire, esperienze da fare assolutamente, ma non ricordavo di essere già così risoluta fin da piccola.
Tornai a New York,
e poi in Italia… lasciando il mio cuore dall’altra parte dell’oceano Atlantico.
INFO:
Dove cenare: PIGNON SUR MER e fatevi consigliare dalla proprietaria, apprezzerete la cucina creola a base di pesce!
Se preferite la carne CHEZ SONY: posto alla buona, da sagra di paese ma la grigliata è insuperabile. E’ famoso sopratutto per le costicine!
Dove dormire: COURBARIL VILLAGE ma ricordatevi che il cancello la mattina è chiuso fino alle 7!
LA MARTINICA: maggiori informazioni